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Immagine del redattoreMax Paparella

Acustica Audio Pearl2 : Il suono analogico all'interno della DAW.


Oggi voglio presentarvi una channel strip che mi ha lasciato semplicemente a bocca aperta. Per uso in mastering prevalentemente ma non solo. E' possibile caricare il plugin come channel strip completa (pre+eq+comp) oppure con i moduli singoli di equalizzatore e compressore (entrambi prevedono la sezione preamplificatore integrata e nel caso del compressore è disinseribile).

Riprendendo il mastering di un album appena chiuso qualche giorno fa, ho voluto sperimentare la channel strip per valutarne la qualità della sezione EQ - Preamplificatore - Compressore.

Il manuale è sufficientemente esaustivo e spiega bene tutti i parametri su cui intervenire.

Nella foto sottostante la channel strip completa suddivisa in 3 moduli : partendo da sinistra sezione EQ, Preamplificatore e Compressore.


Channel Strip Acustica Audio Pearl2

EQUALIZZATORE :

Nella foto sottostante il modulo EQ caricabile come istanza indipendente.


Trattasi di un equalizzatore vintage ispirato a gloriose macchine del passato Made in Italy e precisamente ELA 75-15 e 75-16. Agli estremi di banda abbiamo due filtri di tipo shelving con pendenza selezionabile di 6dB/ottava oppure 12dB/ottava, con gain da 0 a +/- 21dB. Per ogni range di frequenze è possibile infatti disinserire la banda corrispondente con il pulsante "L", attenuarla con il pulsante "A" oppure aumentarla con il pulsante "E". Le due sezioni centrali dell'EQ (con gain da 0 a +/- 14dB), consentono di stabilire l'ampiezza di banda d'intervento selezionando una frequenza iniziale ed una finale. Orizzontalmente possiamo vedere range pre-impostati e la corrispondente frequenza centrale (in cui si ha l'intervento di gain maggiore) : ad esempio per una frequenza minima di 440 Hz ed frequenza massima di 1140 Hz vedremo che la frequenza centrale è di 710 Hz. Naturalmente possiamo selezionare anche valori minimi/massimi ravvicinati per limitarne l'intervento ad un range specifico, ciò nonostante rimane un equalizzatore molto musicale ed il suo uso andrebbe visto in una direzione in cui è preferibile agire con fattori Q bassi (leggi ampi range di frequenze). Leggeri interventi in esaltazione nel True-Mid range e nelle alte frequenze (filtro shelving 6dB ottava) come vedete in foto, consentono di migliorare drasticamente il dettaglio e la presenza senza risultare harsh, al contrario la percezione è quella di un suono smooth sulle alte frequenze e "caldo " sulle medie. La magia si avverte e la naturalezza delle alte frequenze siavverte in modo particolare con un boost sui 12 Khz.

PREAMPLIFICATORE :

Probabilmente la parte della channel strip che preferisco! Attivando il relativo pulsante "ACCESO", il suono viene proiettato in avanti (caratteristica comune a certi pre con trasformatori), in particolare a beneficiarne sono strumenti come cassa rullante, voce e basso. La percezione è una maggiore separazione e dettaglio proprio di questi strumenti. Se ciò dovesse risultare eccessivo, nessun problema, perché il controllo rotativo di "MISCELAZIONE" consente di dosare l'intervento del preamplificatore, risultando pressoché impossibile non trovare il bilanciamento desiderato. E' possibile regolare la sensibilità d'ingresso nel caso di segnali troppo forti o deboli. E' inoltre possibile agire sui 2 controlli rotativi "INGRESSO" ed "USCITA" per introdurre una maggiore colorazione e distorsione armonica. Nella versione channel strip il preamplificatore è lo stesso presente nel modulo dell'equalizzatore standalone.

COMPRESSORE :

Nella foto sottostante il modulo Compressore caricabile come istanza indipendente.


Compressore Acustica Audio Pearl2

Potrei riassumerlo in : "pochi controlli tanto suono". Ci troviamo in fatti di fronte ad una emulazione di un compressore dotato di ben 5 trasformatori : 2 per ingresso/uscita e 3 intermedi. La colorazione del suono è evidente e più marcata rispetto alla sezione di EQ, ciò nonostante il risultato è molto piacevole e musicale.

Non c'è un tempo di attacco selezionabile, ma un controllo rotativo a step chiamato "MODULAZIONE" che consente di decidere la forma della curva di attacco (da 0 a 4). Il rilascio (qui chiamato "RIPRISTINO") ha come parametri 0,5-1-2,5-6-15 S. La "SOGLIA" come in ogni altro compressore determina a quale livello il compressore deve intervenire. La ratio o rapporto di compressione (qui definita "COMPRESSORE") ha solo 3 valori selezionabili : "LIMIT", "2:1" e "3:1". In uso, ho trovato preferibile selezionare la modalità "LIMIT" in mastering, per avere un intervento più trasparente. Per il mix o stem (ritmiche di batteria o percussioni, chitarre elettriche ad esempio) la modalità "2:1" o "3:1" è forse la più indicata se volete avere un suono più caratterizzante e punchy.

Come negli altri compressori di Acustica Audio è possibile attivare o disattivare la modalità "INSANE" (per limitare il carico sulla CPU).

Nella versione standalone c'è la possibilità di attivare o disattivare il proprio preamplificatore ("PREAMPLI") e stabilire se il compressore debba lavorare con un sidechain interno oppure esterno ("INGRESSO RETTIFICATORE").

CONCLUSIONI : Dopo anni di utilizzo e test di plugins, con PEARL2 ci troviamo davvero davanti ad una svolta anche se in realtà già tutti gli AQUA plugins di Acustica Audio rappresentano un' eccellenza in termini di qualità di suono e risultato ottenibile in dominio totalmente digitale. La possibilità di avere all'interno della DAW una channel strip che "suona" bene quanto certi outboard analogici non è di tutti i giorni, le principali caratteristiche da annoverare sono infatti profondità ed altezza dei suoni. Assieme a CORAL (altra channel strip di Acustica Audio dedicata al mastering), abbiamo a disposizione 2 scelte di classe per chi fa mastering integrando come me con outboard hi-end analogici.

CORAL : Se la scelta è la necessità di mantenere una certa trasparenza.

PEARL2 : Se la scelta è la necessità di dare una nuova vita ai suoni sia in mix che in mastering.

A voi la scelta!

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